In primavera, alzando un po’ lo sguardo, si possono ammirare dei piccoli uccellini blu/neri, con coda biforcuta, ventre bianco e gola e fronte rosse con una banda blu sul petto: le rondini comuni (Hirundo rustica). Come forma ricordano un po’ quei disegni stilizzati che facevamo da bambini o utilizzati impropriamente in certe pubblicità. Nel mondo di rondini ne esistono molte specie. Sono infatti distribuite in tutti i continenti eccetto l’Antartide.
In Europa, da quando l’uomo ha colonizzato buona parte del territorio, la rondine comune nidifica principalmente nelle campagne (con una predilezione per le vecchie stalle) o nei borghi storici (tra tetti e tettoie).
La rondine comune è una specie migratrice. Ogni anno percorre migliaia di chilometri per raggiungere i siti di riproduzione primaverili. Ha un peso di circa 18 grammi ed è lungo 17-21 centimetri. Con le sue minute dimensioni e la sola forza delle sue ali, ogni anno affronta la lunga traversata tra Africa e Europa. A differenza di molti altri migratori, le rondini attraversano il deserto del Sahara, volano solamente di giorno e viaggiando quasi al livello del suolo, sfiorando le dune. Giunge in Italia tra marzo/aprile per poi ripartire a settembre/ottobre. Costruisce piccoli nidi di fango e materiale vegetale il cui interno è foderato di erba e piume per accogliere i nuovi piccoli arrivi. Spesso riutilizza i nidi degli anni precedenti se in buone condizioni (dopo una attenta ristrutturazione). Depone, solitamente, 4-5 uova a nidiata ed entrambi i genitori covano le uova e si prendono cura dei piccoli fino a quando non sono in grado di volare e cacciare da soli.
Questo uccellino si nutre di insetti volanti. Data la sua natura, per l’uomo la rondine è un animale di estrema utilità utile: è un acerrimo nemico di mosche e zanzare e altri parassiti delle coltivazioni che ci tartassano durante i caldi mesi estivi. Se vogliamo vederla da un punto di vista utilitaristico, è uno splendido ed efficiente insetticida naturale
Vincenzo Di Michele