La mosca scorpione

mosca scorpione

“Ero in montagna, affacciato al balcone intento ad osservare una simpatica coppia di rondini montane che si era posata sul sottotetto della casa, un piccolo break prima di compiere l’ultima battuta di caccia della giornata. Il tempo stava cambiando, un temporale si avvicinava e il vento fresco dei monti scendeva nella valle. Ad un tratto vidi da lontano un insetto che puntava deciso verso di me tanto da venire a posarsi sulla mia spalla, forse in cerca di un riparo dal maltempo in arrivo. Ad un primo sguardo fugace sembrava il classico insetto molesto. Magari uno di quelli pronti a pungerti per succhiarti via qualche gocciolina di sangue in cambio di una bella puntura dolorosa, e dall’aspetto ne aveva tutte le sembianze!

Così me lo scrollai di dosso e lui si poggiò al muro deciso a non prendere il volo tra i goccioloni di pioggia, che intanto iniziavano a cadere. Lo riguardai con più calma. Notai che aveva un aspetto curioso con queste sue belle ali trasparenti ornate da macchie scure. Incuriosito, già che avevo la macchina fotografica a portata di mano, mi avvicinai e gli scattai una foto. Finalmente lo osservai come si deve: aveva un capo davvero bizzarro: una testa piccola con una sorta di becco su cui si sviluppava un apparato masticatore (quindi non in grado di pungere come zanzare o tafani).

Feci qualche ricerca e scoprii il nome: Mosca scorpione o panorpa (Panorpa communis)

A dispetto del nome non è una mosca, la quale appartiene all’ordine dei Ditteri, ma un Mecottero. Questo gruppo di insetti ha origini, per quanto se ne sa, nel permiano inferiore (circa 280 milioni di anni fa) e oggi comprende oltre 400 specie.
Il nome “scorpione” è stato attribuito a questo insetto perché il maschio ha all’estremità dell’addome una pinza ingrossata rossiccia ricurva, che ricorda un po’ la coda di uno scorpione. Tuttavia, questo curioso animale è completamente innocuo per l’uomo. La “coda” viene usata per tenere ferma la femmina durante l’accoppiamento. Inoltre le panorpe si nutrono in prevalenza di insetti morti. Non disdegna, però, cibarsi di quelli vivi e apprezza il nettare dei fiori. Tant’è vero che questo insetto è un impollinatore di un rara orchidea selvatica (Epipactis helleborine).

Purtroppo, appena capii la preziosità e il fascino di questo bizzarro insetto, non ebbi tempo di scattargli altre foto che il visitatore se ne era già andato. Un piacevole incontro che ancora una volta testimonia quanto da imparare abbiamo sul mondo naturale e quanto spesso siano infondati i nostri pregiudizi (spesso negativi) su questi piccoli animali.”

Per chi volesse osservarlo, gli adulti vivono tra alte erbe in luoghi umidi tra maggio ed agosto.

 

Vincenzo Di Michele

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