Splendide ed elusive creature si aggirano al crepuscolo nei corsi d’acqua dolce del varesotto: il gambero di fiume. Un tempo, il gambero di fiume (Austropotamobius pallipes) era molto diffuso, tanto che si era soliti raccoglierli per mangiarli. Oggi questa specie è in pericolo, in particolar modo la sottospecie italiana! Il suo habitat va sempre più riducendosi a causa dell’alterazione degli habitat e dell’inquinamento delle acque. Ma un nemico ancora più pericoloso e silenzioso insidia questa specie nostrana. L’introduzione di gamberi esotici come Procambarus clarkii (gambero della Luisiana) o Orconectes limosus (gambero americano) determina una diretta competizione tra questi e il gambero nostrano. Ma non solo, ancor più grave è l’introduzione da parte dei parenti americani di malattie fungine letali per il nostro gambero autoctono (come il fungo Aphanomyces astaci). Per questa ragione, per tutti color che frequentano corsi d’acqua come torrenti, fiumi o laghi in cui siano presenti i gamberi esotici, è assolutamente necessario che calzari e stivali siano lavati e disinfettati con candeggina una volta a casa, per limitare al massimo la diffusione della malattia nei siti superstiti del gambero di fiume.