La bella Scilla silvestre (sp. Scilla bifolia L.) è tra i primi fiori a spuntare nel sottobosco e ad annunciare l’inizio della primavera. Viene spesso accompagnata da primule, campanellini e bucaneve. Questa esile pianticella fiorisce da fine febbraio ai primi di maggio (a seconda della quota e dell’andamento stagionale) e tappezza i boschi freschi di latifoglie.
La particolarità di questa pianta, come molte altre specie nemorali, è di avere un ciclo vitale estremamente breve. Con i primi tepori, sviluppa dal bulbo le sue due uniche foglie (da qui il nome “bi-folia”) e il breve racemo corimbiforme su cui si inseriscono i fiori. I colori variano da un tipico blu-lillà a sfumature pallide o addirittura rosa. Rari e molto belli sono i fiori completamente bianchi!
Il tutto avviene quando alberi e arbusti sono ancora privi di foglie. Ciò consente alla scilla di godere dei tenui raggi del sole per crescere, fiorire e accumulare nuove sostanze nutritive nel bulbo (per l’anno successivo).
La fioritura dura solo 7- 10 giorni. Dopo, iniziano a maturare i frutti (capsule) che ospiteranno da 3 a 6 semi per loggia. Quando questi ultimi saranno maturi (verso l’inizio dell’estate) le foglie saranno avvizzite e la pianta si sarà ormai preparata per andare in quiescenza. Infatti, per il resto dell’anno non sarà più visibile.
La scilla non è l’unica ad aver adottato uno “stile” di vita di questo tipo, molte altre piante lo fanno. Ma come mai?
Il folto fogliame degli alberi impedisce alla luce di giungere fino al suolo. Molte piante erbacee, quindi, si sono adattate ad una vita estremamente rapida. Hanno sincronizzato il proprio ciclo fenologico con quello degli alberi così da vegetare, fiorire e fruttificare nel giro di pochissimi mesi, prima che le chiome oscurino il suolo. Sono infatti poche le piante che riescono a crescere nel “buoi” del bosco.
Vincenzo Di Michele